Ritorno dopo un bel po' di...vacanza direi, ho avuto ospiti molto graditi e siamo stati assieme a loro come in una ...holiday :) Cambiando anche un po' stile di vita (esco di più, leggo di più) i blog ne hanno "risentito" ma allo stesso tempo spero avranno anche da guadagnare :)
C'è un fiore che non fa parte del mio piccolo garden ma è un fiore di cui ci hanno parlato da quando eravamo a scuola e ritrovandolo - per puro caso- ho avuto voglia di leggere un po' su di esso.
In romeno si chiama "floare de colt" e veniva descritto come un fiore molto raro che si trova in alta montagna. Quasi un miracolo, una fortuna per chi...lo trova :)
Altri nomi comuni/popolari: floarea reginei,albumeala,flocosele,albumita, flocosica, floarea doamnei, steluta.
"Floarea de colt in traditiea populara reprezinta un simbol al dragostei
si se spune ca doar barbatii adevarati se catarau pe stincile ascutite
pentru a culege aciasta floare si a darui-o iubitei sale.
Remedii naturiste- avind o multime de componente foarte
rar intilnite, exstracte din planta de colt se foloseste pentru
prevenirea imbatrinirii, este un ingredient ideal pentru tratarea
iritarii pielii sensibile."
Atentie insa - declarata monument al naturii, specie protejata!
In italiano invece il nome comune è "stella appenninica" ed il suo habitat viene indicato su creste pietrose, (anche su cuscinetti di
Silene acaulis) tra 2000 e 2800 m.
La stella
Alpina è detta anche “fiore di roccia”.
Famiglia
Asteraceae
Il nome del genere
Leontopodium deriva dal
greco leon (leone) e
podium
(piccolo piede) per la forma delle brattee lanose che circondano il
gruppo dei capolini, che quando sono ripiegate in cima (nella specie
alpina) ricordano gli artigli di una zampa leonina.
Periodo di fioritura: luglio - agosto.
In Italia lo si può trovare in
Majella,
Gran Sasso,
Monti Sibillini,
Pizzo di Sevo,
Monte Greco,
Monte Terminillo.
Una leggenda che mi è piaciuta di più (le altre le potete trovare
qui):
In
un paese ai piedi della montagna viveva Berta la figlia
bella quanto perfida di un borgomastro.
Hans, il giovane padrone di un mulino che sorgeva lì vicino
si innamorò di lei.
La bella e malvagia Berta volle come prova d'amore l'acqua che
sgorgava dalla roccia in cima alla montagna: si diceva che fosse
protetta dai nani e che il loro re uccidesse chiunque volesse
prenderla.
Per amore Hans affrontò ogni pericolo e scoprì che
le acque del laghetto erano in realtà uno specchio di cristallo
che proteggeva dei bellissimi fiori: le stelle alpine. Dopo averle
raccolte venne scaraventato in fondo al precipizio dai bellicosi
nani. Miracolosamente il fiore lo salvò
e lui capì la crudeltà della ragazza di cui si era
innamorato e non la volle più:sposò
infatti una fanciulla meno bella ma più buona di Berta.
Altre curiosità:
La “rosetta” è un simbolo solare antichissimo, caratteristico delle aree d’influenza celtiche, e dunque presente nell’ambito dei popoli italici.
Ad esempio, durante le riprese effettuate
sui Monti Sibillini, cuore dell’Appennino e sede delle tradizioni
della Sibilla, ci siamo imbattuti spesso in questo simbolo. Talché
potremmo sostenere con fermezza che la “stella alpina” potrebbe essere
allo stesso modo anche una “stella appenninica”.
Nonostante l’aspetto faccia pensare il contrario, in realtà
la stella alpina è una pianta proveniente da zone calde ed aride:
la densa pelosità non serve a proteggerla dal freddo, ma dall’eccessiva
traspirazione, lo stesso adattamento si trova in altre piante di zone
aridissime.
E’ simbolo di coraggio per via dello sprezzo del pericolo;
per raccoglierla infatti bisogna scalare vette impervie e osare andare
oltre i sentieri battuti.
Da regalare a: un vero appassionato di montagna e di sport ad alta quota. Apprezzerà sicuramente!
Da non regalare a: quella vostra amica che detesta la montagna e trascorre tutte le sue ferie estive in località di mare.
Foto da net: